Oggi sono ufficialmente trentenne più uno. Cioè nel senso che sì, si è aggiunto un anno in più, ma anche perché oramai posso difficilmente nasconderlo: il mio +1 mi accompagna ovunque! In un anno ne sono successe di cose. Poco fa, Vanity Fair consigliava alle trentenni fresche fresche di candela di fare il punto,…
Ecco. E’ andata. Ormai sono ufficialmente un’adulta (muahahahah). Evidentemente ci sarà chi magari si aspettava un post domenica mattina alle 11 in punto, scritto dalla mano di una trentenne responsabile, fresca come una rosa, e finalmente organizzata. Si… come no. In fin dei conti (purtroppo) nulla è veramente cambiato. Si vabbè…. quasi nulla. Come sempre…
Quindi… chi sosteneva che i 30 anni non avrebbero cambiato nulla evidentemente mentiva spudoratamente. La mia prima notte da trentenne non è veramente andata proprio secondo i piani. Me la immaginavo così: un sorriso sulle labbra, delle stelle negli occhi… e tanta passione… (chi capisce… capisce!) Invece è andata così: Tornati a casa tardi grazie…
Ci ho messo più tempo a partorire questo post piuttosto che mia figlia. Sarà che per compierne 30 (anni) non c’è epidurale che tenga. Dopo qualche respiro profondo, passata la paura e soffiato qualche candelina (noi siamo per il numero e un’unica candela. Ormai c’ho ‘na certa e il soffio è quel che è…) ecco…
Tra tre mesi faccio 30 anni. Continuo a dirlo e a ripeterlo un po’ “per esorcizare” la paura. Insomma. Vuoi mettere? A 30 anni mia mamma aveva già tre figli (aiuto). A 30 anni sei adulto. A 30 anni sei grande. A 30 anni sei responsabile (o quanto meno dovresti). Non ci posso far nulla….
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