Non sono una mamma prettamente bacchettona, o meglio, lo sono anche ma non sempre e non su tutto. Anzi. Ho anche cambiato parere su alcune questioni riguardo alle quali mi dichiaravo irremovibile.
È capitato che ultimamente tante delle mie conoscenze abbiano espresso giudizi più o meno pesanti, più o meno drastici sul modo in cui si pongono oggi le bambine. Dal bikini allo smalto sulle unghie fino a quell’espressione che odio profondamente: eh ma le femmine sono furbe!
Quest’ultima, spesso e volentieri, pronunciata da una mamma di maschi.
Leggi: “le femmine sono zoccole“.
Le femmine sono furbe. Già fin da bambine ammiccano. Seducono. Vogliono far le grandi. Sanno ciò che vogliono.
Finiranno per rubarci i nostri dolci maschietti. Faranno di loro ciò che vogliono.
Ora. Riguardo al bikini potrei anche quasi capire. Anche se io stessa ho indossato un tenerissimo bikini fucsia alla veneranda età di due anni e qualcosa in più o in meno e non credo di essere diventata una poco di buono.
Credo.
Qui la foto di repertorio:
Poi negli anni ’90 tra un orrore e l’altro, una parte delle mamme ha adottato uno stile bon ton (come se la tendenza di scegliere un’allure retrò per i propri figli fosse nata oggi) e così anche la mia, che scelse allora (anche) per me le mutandine vichy à volants o in sangallo color pastello. Belline per carità. Ma io avrei ucciso per coprirmi anche sopra.
Mia figlia indossa anche il due pezzi, modelli scelti ovviamente in base alla sua età, e ammetto che a me piaccia. Non solo per il costume in sé quanto per il fatto che sia un po’ più coperta. Sì, questo è il mio lato bigotto.
E sinceramente, credo che peggio del trikini non potremmo fare. E questo, non solo per le bambine.
Lo smalto sulle unghie, che si tratti di mani o piedi, è, sempre secondo me, uno dei migliori tra i momenti complici mamma/figlia. E noi non manchiamo all’appello. Per la scuola evitiamo. Ma in vacanza ce lo possiamo concedere eccome.
Come tutte le bambine della sua età (complice anche la TV) mi ha detto quanto le piacerebbe una ciocca colorata.
Ecco. Su quello proprio non transigo. Via libera ad accessori o dettagli facilmente rimovibili o prettamente temporanei (quando il temporaneo non va oltre le 24 ore).
Questi ovviamente nei limiti.
Ma veniamo ai maschietti.
Per quale assurdo motivo una bambina che vuole giocare a far la modella (io alle elementari avevo volutamente ricopiato un look di Claudia Schiffer, per dire…) deve essere catalogata come “furbetta” e troppo avanti sulla sua età, mentre incoraggiamo sorridendo i maschietti che copiano i discutibili look dei calciatori o dei nuovi rapper alla moda?
Da quando l’acconciatura di Balotelli o Dybala è diventata “meno peggio” di uno smalto sulle unghie o di un costume due pezzi?
Ci facciamo intenerire dal maschietto con una t-shirt di qualche rock band famosa, non curanti del fatto che essi non fossero proprio a misura di bambino a partire dal linguaggio usato, ma gridiamo allo scandalo se una bambina indossa un top un po’ troppo corto?
Perché nel volere la parità di genere non si inizia con il trattare maschio e femmina in modo equo nei nostri giudizi?
Perché non lasciare i bambini divertirsi non cercando sempre il male laddove non è mai stato accennato?
Perché non si rispetta più il concetto di gioco?
Perché infine, e soprattutto come mai, ci siamo dimenticati di come eravamo noi… da bambini?
Per info e/o collaborazioni, scrivete a Fulvio Aniello
Per contattarmi personalmente, scrivete a Elise Lefort