Cercare un figlio dovrebbe essere, al giorno d’oggi una scelta ponderata. Non solo una storia di pancia. Volere un bambino è viscerale, vero. Purtroppo spesso bisogna scontrarsi con la realtà. Oggi avere un bambino è sempre più difficile. Età, carriera, situazione economica, sterilità.
Per molti un figlio è una priorità, per altri un lusso, per molti ahimé, un sogno non avverato. Al di là di tutto ciò:
Pochi giorni fa mi è stato chiesto perché avessi scelto di fare più di un figlio. Una domanda apparentemente strana che invece mi ha fatto riflettere molto.
Io sono la prima di tre sorelle. Ho cinque cugine. E questo per me è sempre stata “la normalità”. Essendo nata in Francia, paese nel quale la natalità è “cosa seria” e dove la media è di tre figli a famiglia, lo Stato aiutando molto chi sceglie di fare più figli.
Possibilità e aiuti a parte (che ovviamente non sono trascurabli, anzi), la Famiglia per me è sempre stata rappresentata come una squadra. Un nucleo forte e numeroso.
L’ho sempre saputo, o meglio, l’ho sempre voluto: una famiglia numerosa e soprattutto rumorosa. Crescere un figlio non è facile. Crescerne due ancora meno. Eppure anche oggi sono certa di volere ancora ingrandire la famiglia.
Per me. Per noi. Per loro.
Per quanto egoista esso possa sembrare, ho sempre ammesso di potere troncare una relazione, piuttosto che rinunciare al sogno di una famiglia numerosa.
Un fratello è condivisione, complicità, aiuto, stimolo. Un amico, un alleato, una spalla. Un simile oppure no. Una persona con la quale ridere, piangere, giocare e litigare. Il custode dei nostri segreti, un compagno di merende.
Un fratello è una sberla al mattino, una stretta di manina, un abbraccio nel lettone. È una focaccia tagliata a metà, un biscotto in meno. Un gelato in due. (Con)dividere la propria merendina, finire il suo piatto di risotto.
Un fratello è vestirsi uguale, e comprare per due. Fare spazio nell’armadio, e vedersi molteplicarsi i giochi.
Litigare per la tv, e ridere davanti allo stesso cartone. Rubarsi i pennarelli e finire il disegno dell’altro.
Un fratello è per la vita, nel bene e nel male.
In francese si usa dire “più siamo, più si ride”
E io vorrei ridere molto. Ancora per tanto.
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Anna
5 Maggio 2017Che bello!
Anche io volevo tre figli ma essendo alla prima maternità e non dormendo da 18 mesi ,più ansia e preoccupazione per alcune questioni mi sono ritrovata a pensare che non sono in grado di ripetere l’esperienza.
Un altro fatto che mi lascia basita e di cui non sento parlare è la mancanza di voglia di diventare madre.
Tantissime mie amiche non fanno figli o rinviano la questione non per problematiche sociali ma per non perdere la loro vita attuale: uscire tutte le sere, viaggi e sfizi vari.
Comunque complimenti come sempre per il tuo blog!
elise
5 Maggio 2017Ciao Anna, mi credi se ti dico che ne ho parlato giusto oggi con un’amica?
È una cosa che spesso mi lascia perplessa. Cioè i problemi quali lavoro, stabilità economica e casa sono una cosa, la paura di “perdere anni delle propria vita” non la capisco. Pensando al mio caso, sono rimasta incinta di Sophia in un momento tutt’altro che ideale. Inutile girarci intorno. Ce l’abbiamo fatta anche grazie all’aiuto della famiglia. Ma a livello personale, io sono felice di essere diventata mamma giovane. Chiaramente non faccio più la stessa vita di prima però avendo nonni ancora giovani ci permettono di uscire, di andare via anche un week end ecc. E ho potuto ricominciare in fretta a concentrarmi sulla carriera. Nonostante i bambini. Per me se si ha la possibilità e la maturità, fare figli “abbastanza presto” è una grande opportunità.
elise
5 Maggio 2017Grazie per i complimenti… un abbraccio