Ultimo ma non ultimo, anzi. ultimo un corno, il tempo. Il tempo è tiranno, diranno. E avranno ragione.
Da quando è nato Jules mi tuffo spesso e volentieri in un vortice di emozioni contrastanti. Amore, frenesia, pazienza, fretta, sconforto, felicità… Essere mamme è facile e difficile allo stesso tempo.
“Come fai sbagli“. Quante volte avrò sentito pronunciare questa frase? Da genitori, prima che io lo diventassi. Anzì. Mentre io ancora facevo parte dalla categoria “figli” e basta. Dalle nonne. Dalle amiche. Dalle riviste. Da qualche post.
Confesso di averlo probabilmente detto anch’io qualche volta.
Le frasi fatte sono una specie di evergreen. Vanno sempre bene. probabilmente perché in fondo sono proprio vere.
“È proprio femmina”
“È proprio maschio”
“I maschi sono mammoni”
“Eh giusto, le femmine sono per il papà”
“La mamma è sempre la mamma” (frase che di per sé potrebbe essere carina e innocua ma che viene spesso e volentieri usata a spoposito…)
“Quando sono neonati sembra che il tempo non passi mai”
“Dormi fin che puoi”
“Che te frega, avrai tempo per aver la casa ordinata”
“Eh no, devi prenderlo il tempo per te se no dopo sarai ROVINATA” (uellà addirittura?!)
“Mah si fallo ciucciare, dopo sta bravo”
“Non farlo ciucciare, così prende i vizi”
“I bambini devono fare i bambini” (ma di preciso cosa vuol dire “fare i bambini”?!)
“SARANNO I DENTI” (questa la mia personalissima frase evergreen del momento che si abbina ad ogni situazione con nonchalance… la cacca, il casino, i pianti, l’inappetenza, la voglia di focaccia, la mancanza di sonno, la sonnolenza, la febbre, la tosse, il raffreddore, la bronchite… Un consiglio: se dovete vedervela con nonne, vicini o curiosi basterà questo: “SARANNO I DENTI!“)
“Mi usa come un ciuccio”
“Crescono troppo in fretta!”
Ecco. Touché coulé.
Quest’ultima è la frase che più mi gira in testa e mi tortura ultimamente. Perché è vero. Ma non sempre soltanto come crediamo.
Inutile prenderci in giro, bando alle ciance: Jules ancora dorme con noi (AAANCOOORA???? sì… ancora…), ancora viene allattato al seno, e questo cerchio vizioso credo che prima o poi dovrà concludersi.
Nella mia mente Doctor Jekyll e Mister Hyde, l’angioletto e il diavoletto, ma anche altre persone, curiosi o saputelli che devono dir la loro.
“Crescono troppo in fretta” è vero… e dopo essermi lamentata per il mal di schiena, il poco tempo, il seno dolorante e per aver fallito nei miei programmi di “educazione modello“, dopo aver sudato sette camicie per farlo dormire, dopo essermi arrabbiata, spazientita, scoraggiata, lo guardo dormire accanto a me. Con le braccia all’insù e i pugnetti stretti, con quel profmo di buono, di bambino piccolo, quel respiro che sa di pace e quella pelle calda e morbida e penso… tra un po’ tutto ciò sarà finito.
Perché non provare a vederla diversamente? Vederla diversamente e godermela, oppure prendere una decisione e attenermici.
Poi penso “crescono troppo in fretta” e mentre Sophia mi dice: “mamma quando Jules sarà più grande e riuscirà a dormire da solo, tu potrai un giorno dormire con me?” ecco la botta.
Crescono troppo in fretta. Anche le sorelle maggiore.
E quando Jules sarà ormai un bambino cresciutello, lei sarà una ragazzina.
Sarà cresciuta pure lei ed è davvero giusto chiederle di essere paziente?
Non si può fermare il tempo. Non ci si può dividere.
Bisogna fare ciò che si può.
E comunque… “come fai sbagli“.
Basta non sbagliare sempre con la stessa persona.
E comunque… crescono troppo in fretta sì… ma con la “giacchetta” ancora di più!
L’outfit di #PetitFrère è firmato Malvi and Co 🙂
Le scarpe primi passi sono Walkey... e a breve ve ne parlerò!
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