“Tu come stai?” Una domanda non-domanda. Un automatismo. Una frase fatta. “Ciao, come stai?” Quante volte lo abbiamo detto? E quante volte lo abbiamo pensato?
“Ciao come stai?“. E intanto si fa il caffè, si mangia una mela, si guarda l’agenda, si “piaccia” su Instagram, si va in bagno, si stende il bucato. Si prende la metro, si corre dietro al pullman, si paga alla cassa, si fa la spesa.
Dopotutto non è colpa nostra. Ce lo hanno insegnato così. “Ciao, come stai?” – “Hello, how are you?” – “Bonjour, ça va?”
Ce lo hanno insegnato così. Chiamatela frase, saluto, formula di cortesia.
La verità, la verità vera, è che mentre pronunciamo quelle parole raramente lo pensiamo davvero. Pensate al!’ultima persona alla quale lo avete detto. O scritto.
Bene grazie, tutto regolare. Bene dai, la routine. Bene, il solito. Tutto bene e tu?
La verità è che non ci si spoglia davanti a tutti. Che si tratti del corpo così come della nostra anima.
Come sto? Afflitta dai sensi di colpa. Penso di essere una mamma inadeguata perché anche quest’anno (oggi la mia bimba compie 4 anni) non ho avuto voglia di sbattermi e organizzarle una festa di compleanno come quella che organizzano le altre mamme. Che vuol dire: affittare la stanza, invitare minimo 20 bambini con relativi fratelli/sorelle/genitori, preparare o comprare cibo per un esercito, trovare il modo per intrattenere gli invitati.
Mea culpa! Non ce l’ho fatta. Mia figlia avrà una festina di compleanno con qualche amichetto, rigorosamente in casa con una torta che (spero) riesca bene.
Ma la deluderò? Questa la domanda del giorno.
Ovviamente a chi mi chiede come sto rispondo: “Tutto bene, grazie. E tu?”.
Priscilla… io sono una di quelle mamme che organizzano feste “stratosferiche” per i loro bambini. Stratosferiche per chi? Per me, inutile prenderci in giro. Se penso ai compleanni della mia infanzia cosa ricordo? Ricordo la famiglia. Mia nonna che prendeva il treno per venire da me. Ricordo le torte BUONE (e no, non erano fatte con la pasta di zucchero, non erano giganti, non erano sicuramente “da Pinterest”… eppure… com’erano buone). Ricordo l’affetto. Ricordo i baci. Ricordo le fotografie che a volte ritrovo e riguardo.
I bambini sono molto più umili e semplici di ciò che pensano. A nessuno interessa il compleanno in grande. E per di più, ci si spende così tanta energia nel preparare, organizzare, che il giorno stesso scorre alla velocità della luce senza nemmeno accorgersene. A questo punto non era meglio una festa tra persone che si vogliono bene?
La deluderai? Non credo proprio. Non si troverà spaesata né sopraffatta. Si divertirà, si godrà la festa, e si ricorderà di quella torta fatta con amore dalla sua mamma. Ti sembra poco? A me no, affatto!
(e comunque… “stratosferica” era per dire eh… sono talmente poco organizzata che in generale di stratosferico c’è sempre poco nulla 😀 )
Ti abbraccio e auguro un felice compleanno alla tua bambina!
Ora come stai? 🙂
Per contattarmi personalmente, scrivete a Elise Lefort
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Priscilla
25 Gennaio 2017Come sto? Afflitta dai sensi di colpa. Penso di essere una mamma inadeguata perché anche quest’anno (oggi la mia bimba compie 4 anni) non ho avuto voglia di sbattermi e organizzarle una festa di compleanno come quella che organizzano le altre mamme. Che vuol dire: affittare la stanza, invitare minimo 20 bambini con relativi fratelli/sorelle/genitori, preparare o comprare cibo per un esercito, trovare il modo per intrattenere gli invitati.
Mea culpa! Non ce l’ho fatta. Mia figlia avrà una festina di compleanno con qualche amichetto, rigorosamente in casa con una torta che (spero) riesca bene.
Ma la deluderò? Questa la domanda del giorno.
Ovviamente a chi mi chiede come sto rispondo: “Tutto bene, grazie. E tu?”.
elise
25 Gennaio 2017Priscilla… io sono una di quelle mamme che organizzano feste “stratosferiche” per i loro bambini. Stratosferiche per chi? Per me, inutile prenderci in giro. Se penso ai compleanni della mia infanzia cosa ricordo? Ricordo la famiglia. Mia nonna che prendeva il treno per venire da me. Ricordo le torte BUONE (e no, non erano fatte con la pasta di zucchero, non erano giganti, non erano sicuramente “da Pinterest”… eppure… com’erano buone). Ricordo l’affetto. Ricordo i baci. Ricordo le fotografie che a volte ritrovo e riguardo.
I bambini sono molto più umili e semplici di ciò che pensano. A nessuno interessa il compleanno in grande. E per di più, ci si spende così tanta energia nel preparare, organizzare, che il giorno stesso scorre alla velocità della luce senza nemmeno accorgersene. A questo punto non era meglio una festa tra persone che si vogliono bene?
La deluderai? Non credo proprio. Non si troverà spaesata né sopraffatta. Si divertirà, si godrà la festa, e si ricorderà di quella torta fatta con amore dalla sua mamma. Ti sembra poco? A me no, affatto!
(e comunque… “stratosferica” era per dire eh… sono talmente poco organizzata che in generale di stratosferico c’è sempre poco nulla 😀 )
Ti abbraccio e auguro un felice compleanno alla tua bambina!
Ora come stai? 🙂
Priscilla
26 Gennaio 2017Decisamente meglio, grazie!!! Faccio le prove per la torta 😉
elise
28 Gennaio 2017Evvai! Fammi sapere poi come è andata 😉