Genitori all’appello: chi di voi non ha mai fatto retrom arcia dovendo, una volta arrivati a casa, tornare in extremis nel ristorante, museo, gelateria dove eravate stati magari ore prima?
L’ultima volta che ci è capitato è stato sabato scorso. Non appena quasi fuori dal tunnel chiamato “centro di Milano” è spuntata una vocina dal sedile posteriore: “mamma (perché poi lo chiedono sempre alla mamma? perché???) dove è la mia Winx?”
Gelo.
“Non ce l’hai lì con te?”
E via via… “nel passeggino?” “nel bagagliaio?” “nella borsa dei pannolini?” “nell’ovetto di Jules?” “nella tua borsa di Minnie?” “nella tua borsa di Elsa?” “Nella tua borsa di… ma quanto cazz di borse hai portato??? Mica siamo al Micam”
DANNAZIONE….
Ed è così che abbiamo cercato di ritrovare la strada esatta fatta qualche ora prima (roba che manco pollicino) fino ad arrivare in gelateria, dove ho beccato la cameriera intenta a pettinare Bloom…
“Oh lasci stare… ha dei pessimi capelli! Io c’ho rinunciato!”
Siamo tornati a casa sani e salvi.
Lo stesso epilogo però mica capita spesso.
ANZI!
Nella cittadina dove abito, la gente mi riconosce per quanto io corra col passeggino.
Corri all’asilo, corri a casa. Arriva il corriere. Ah no Signora il pacco deve ritirarlo in un simpatico punto ritiro dall’altra parte della città.
Corri al parchetto, corri a fare la spesa…
Il lato negativo, molto negativo, di tutto ciò è che capita che io perda pezzi.
Dal passeggino.
Il bambino no, tranquilli. Non per niente hanno inventato le cinture a cinque punti.
Non si contano manco più le scarpine seminate per la città.
Tutte ritrovate, per fortuna.
Siamo stati meno, molto meno fortunati però con il doudou di PetitFrère.
Già.
Un elefantino Noukie’s che Jules adorava perché oltre alla testa del pupazzo da stringere, ciucciare e mordicchiare come se non ci fosse un domani, si rilassava a toccare, tirare, succhiare anche le foglioline, nastrini e varie etichette cucite ai bordi. Un doudou multisensoriale che, tra l’altro, vi raccomando davvero.
Tornando a casa mentre cercavo di tranquilizzarlo (mi figlio si trasforma in una iena non appena si varca la porta di casa…. Casa dolce casa un corno!) mi sono accorta che mancava il nostro doudou, per di più con tanto di ciuccio attaccato…
DRAMMA.
Ho cercato di lanciare un appello. Tante mamme amiche mi sono anche venute in aiuto, ma nulla da fare, nonostante la strada percorsa era poca, e nonostante viviamo in una piccola città, con poco passaggio.
E qui farò un appunto: se mai mi capitasse di trovare un doudou per terra, personalmente cercherei di metterlo in vista, riparato ma in bella vista, facilitando il “ritrovo” da parte del proprietario.
Chissà se qualcuno lo avrà preso. Forse sì, forse no. Ma temo proprio di sì. Non capisco come si possa prendere il doudou che evidentemente è stato perso da un bambino piccolo. Non me ne capacito proprio. Eppure dovrei… ricordo che alla mia sorellina venne rubato il suo doudou, rubato proprio, nella carrozzina “parcheggiata” in banca…
E ora?
E ora a venire al nostro soccorso ci ha pensato Noukie’s stesso. Il marchio propone sul suo sito il servizio “SOS Noukie’s” un servizio “ritrova peluche“.
Per almeno due anni dal termine della produzione, il marchio conserva la maggior parte dei suoi prodotti. Un servizio disponibile sia online che presso il rivenditore di fiducia con una consegna garantita tra i 3 e i 30 giorni (a seconda del paese di consegna).
Io ve lo consiglio vivamente, ovviamente in caso di smarrimento, ma anche magari in “prevenzione”, non appena vi rendete conto che quel peluche sta diventando il doudou favorito del vostro piccolo.
Per ché ve lo assicuro: nessun genitore vorrebbe trovarsi con un bimbo in “crisi di astinenza da doudou”.
NESSUNO.
