Poi c’è stato Poussinou che in questi giorni fa lo sciopero del latte. Io spero solo non sia una di quelle fase di “rifiuto alimentare” del tipo “bevo solo latte di riso” oppure una pseudo dieta vista non si sa dove, magari tra un episodio dei Teletubbies e le canzoni dello Zecchino d’Oro. Nel dubbio incolpo Violetta (ultimamente va di moda). Fatto sta che in questi casi, pure non essendo mai stata una di quelle madri che misuravano la quantita di latte bevuta dai propri figli (pure ‘sta storia della doppia pesata l’ho sempre considerata una follia) mi innervosisco parecchio. Non ho misurato il latte bevuto ma piuttosto il tempo che ci abbiamo messo: la durata di La Posta di Yoyo + l’Albero Azzurro + Peppa Pig + Vicky il Vichingo. Non so se mi spiego.
Poi c’è stato l’uscire troppo veloce (vedi sopra)
Poi c’è stato lo scoprire di avere dimenticato documento, carte varie e abbonamento a casa.
Poi c’è stato la neve. LA NEVE.
A costo di essere impopolare o snob (tanto oramai sono abituata) lo ammetto: ODIO PROFONDAMENTE la neve. A meno che non sia Natale. E che io non debba uscire. A meno che non sia in montagna. In montagna ci sta. In montagna mi va pure bene. Per la neve in montagna potrei pure comprarmi uno di quei paia di Moon Boot bianchi o neri con il pelo. Ho sempre sognato di indossarli.
A Milano no,
A Milano con i mezzi no, no e no!
A casa, in campagna, con una bimba duenne, no, no e… scappo-ai-caraibi-ciao-è-stato-bello-vi-mando-una-cartolina-ciao-ciao!
Eppure cercando di frugare tra i miei ricordi, da bambina a me la neve piaceva parecchio. Era bellissimo sentirla cadere sul naso e qualche volta c’era pure un fiocco che ti faceva starnutire. A volte ci si poteva pure giocare a palla di neve e magari costruire un pupazzo.
Poi sono cresciuta, emigrata e diventata mamma.
Oggi ho l’impressione che se facessi fare due passi a mia figlia sotto la neve, arrivando poi a casa troverei i servizi sociali sul pianerottolo.
Quindi che si fa?
Riformulo la domanda: che si fa SOPRATTUTTO se la figlia duenne ha appena scoperto Frozen (di cuore, grazie Disney…)?
“Mamma ma io vojo andare in un castello di ghiaccio come Elsa!!!”
“In verita esiste un albergo tutto di ghiaccio. Facciamo che un giorno vai a visitarlo con Papi che a lui piace proprio tanto. Nel frattempo, la mamma, vi aspetta alla spa!”
Neve no neve sì? Alla fine penso di sì. Per i più piccoli, basta vestirli con adeguatezza.
L’inverno è arrivato? No problem.
A tal proposito vorrei parlarvi di Brest. Uno dei brand del gruppo ALTANA, che veste i piccoli e piccolissimi con capispalla e non solo, caldissimi, super pratici e decisamente trendy.
Presente a Pitti Bimbo, il marchio ha scelto l’incantevole location del Palazzo Capponi per svelare la sua collezione Autunno-Inverno 2015/16. Una collezione ampia, molto ampia ma versatile e comodissima sia per i bambini che per le loro mamme. Una caratteristica direi fondamentale.
Perchè a volte è proprio quello che scoraggia le brave mamme pronte a sfidare il freddo: vestire i propri figli. Tra cerniere che si incastrano, giubbotti che lasciano entrare il freddo, o il classico effetto omino Michelin grazie a maglione-sciarpa-piumino non è mica cosa facile. Anzi.
Per non parlare dei principali interessati che si ribellano.
Da Brest, tra le novità spuntano:
– un cappotto con apertura zip sul retro per vestire “al volo” il bambino oppure garantire lui maggio praticità se, per esempio, indossa lo zaino. Ve la faccio più facile: State andando a prendere il bambino a scuola. La macchina è in doppia fila. Piove, e tra una goccia e l’altra potreste quasi giurare di aver visto i vigili là in fondo. Il bambino finalmente esce. Mezzo svestito (che i bambini dalla scuola escono sempre come si fossero vestiti da soli e in bilico su una gamba sola) Inizia a piovere. Sempre più forte. Voi tirate fuori dalla cartella del bambino la sua mantella in gomma Brest e IN QUESTO PRECISO MOMENTO arriva una delle mamme della classe. Quella che vi stressa ogni giorno per organizzare/invitarvi ad un beauty party a casa sua. Avete presente? Quella mamma che ha sempre qualche badge “pinzato” sulla giacca con consigli per dimagrire e vedere la vita in rosa. Unica via d’uscita? La fuga! Infilate la testa del bimbo nella mantella. Aprite la zip sul retro. Tzaaaac in un secondo e mezzo il bimbo è vestito e state già inserendo le chiavi in macchina. Vi è piaciuto eh???
Tra i capi che mi son o piaciuti di più, anche il caban, sempre di gomma totalmente antipioggia, che grazie ad una tasca removibile che dalla schiena si può spostare sul davanti, diventa così un comodo anorak, con una tasca per proteggere cellulare, lettore o ancora biglietti della metro.
Avete anche con voi il fratellino o la sorellina? No problem! Nella collezione ho addocchiato bellissime salopette abbinate alla giacca per “sopravvivere” alle giornate più fredde. Queste ultime sono perfette se in qualche modo dovete per un po’ “svestire” il bebè. In questo modo basterà togliere la giacca per lasciarlo lo stesso al caldo grazie alla salopette. L’alternativa è ovviamente la tutina over, tra le preferite delle mamme per neonati super imbottiti.
La mia preferenza? Va alla tutina-sleeping-sack. Sì avete capito bene. Un sacco nanna da “esternare”, in morbidissimo nylon colorato (la fantasia folk norvegese è personalmente la mia preferita) per tenere il bebè al caldo, lasciandolo lo stesso comodissimo per dormire. Perchè ammettiamolo… chi vorrebbe dormire tutto imbaccuccato in una tutina over? Lo sleeping-sack in morbidissimo e caldo piumino è per me la soluzione migliore e perfetta in assoluto.
Vi piace eh?
A breve “su questi schermi” altre novità dal mondo Brest!
Vi aspetto qui!
Per info e/o collaborazioni, scrivete a Fulvio Aniello
Per contattarmi personalmente, scrivete a Elise Lefort