Chiedetemi se sono stressata.
Anzì non chiedetemelo proprio …. mica che peggiori.
As usual (mi sto allenando con l’inglese prima degli USA) venerdì sono partita con una scaletta di cose da fare, da rispettare SCRUPOLOSAMENTE. E poi sul più bello alla sera, una volta Poussinou messa a letto, la cena archiviata e la cucina sistemata, mi sono addormentata sul computer.
E’ sabato 22. Ore 18.12. Partiamo lunedì 24 alle 10.00. Le valigie ancora sono vuote.
Respira Elise, respira.
Avendo Saturno Contro, ho preferito ottenere un secondo parere medico astrologico.
A quanto pare possiamo partire tranquilli. E chiunque (non importa) ce la mandi buona.
E’ sabato sera. Parto lunedì. Sono in ansia. E di cattivo umore. Parecchio tra l’altro.
Spero davvero di arrivare sana e salva. Altrimenti l’ultimo pit-stop shopping che avrò fatto sarà stato da Decathlon.
Ripeto: da DECATHLON. L’unico negozio nel quale mi trovo costretta a chiedere aiuto ai commessi (cosa che odio profondamente e non chiedetemi il perchè) perchè:
1. non trovo nulla
2. non ci capisco una mazza
3. mi trovo sempre in serie difficiltà se devo scegliere il reparto “Nuoto” o “Sport Acquatici” (scusate spiegatemela voi la differenza)
4. non finisce più
5. sia mai che poi mi venga la voglia di fare sport
6. manco l’Ovomaltina mi piace più
Al massimo posso tollerare il reparto Danza (con la fortuna che ho Poussinou vorrà invece praticare qualche stupida arte marziale….)
Non contenti, usciti da lì non vuoi fare un salto al supermercato?
Esselunga vieni a noi …
Arrivati alla cassa (l’unica cosa frivola che sono riuscita a “tirare fuori” è stata la Mini Clinica portatile di Dottoressa Peluche per Poussinou … “eh daaaai poverina deve farsi sei ore in aereo più altre sei a JFK tra un volo e l’altro… daaaai“. La Disney un giorno mi ringrazierà. Se il bilancio quadra ci sono comunque e sicuramente per qualcosa)
… ecco che si piazza immobile davanti agli ovetti Kinder.
Oddio. Il budget cavolate imprevvisti della giornata è già stato esaurito.
Ma no. Lei mica ne vuole uno …. voleva soltanto RIORDINARLI.
Dopo averli allineati tutti perfettamente, ha iniziato a sistemare tutti gli odiosi cestelli gialli. Uno sopra l’altro, e spostati ordinatamente di fianco alle casse.
Lui ovviamente guardava la scena con tanto di sorriso soddisfatto del tipo “ebbrava a papà!”
Io ho sentito improvvisato il bisogno di un drink, un tranquillante o di una qualsiasi Coca Cola assolutamente NON light non importa.
Coca Cola ha scelto di personalizzare le sue bottiglie con i titoli di canzoni.
A me non capitava altro che “Xdono” di Tiziano Ferro.
Quando si dice la sfiga …
Io Tiziano non ti PERDONO.
D’altronde come fai a perdonare un Tizio che non si prende manco la sbriga di scriverlo tutto per intero?
Dopo una lunga ricerca tra le bottiglie e numerose occhiatacce delle persone in fila, “Fallo e basta”.
Va bene.
Ma cosa?
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