Tanto per non fare come tutti (questa è la versione ufficiale. La versione ufficiosa invece è che proprio non ho avuto un attimo) la mia dedica personale per la Festa del Papà la faccio solo ora.
Anzi più che una mancanza di tempo ho optato per un uso diverso del mio tempo oggi.
E questo sicuramente grazie a Lui che ha deciso di prendere una giornata di ferie per stare con le sue donne.
Al mattino mi sveglio con un pensiero fisso: oh ca….o il regalo…!!! Eh no purtroppo Poussinou non va ancora all’asilo ne frequenta nidi vari. Niente disegno/collage/poesia o altro lavoretto fatto a mano con la preziosa collaborazione di professioniste (non di una persona come me che da tipo 5 anni che deve finire una maglia per la sua migliore amica).
Mi riprendo in corner con un sempre gradito caffè a letto. Un grande classico che non passa mai di moda.
Aiutino impagabile di Poussinou che alla domanda di Papà “che squadra tifi???” (Si un chiodo fisso…) risponde allegramente “Interrrrrr!!!” Brava la mia bambina (no non per la squadra chissene … Per la grande idea che salvò la mattinata!)
Un secondo grazie a Lui che il giorno della Festa del Papà ha accettato di passare la seconda parte della mattinata dalla suocera. In una scuola. Francese. Cioè la pacchia (muahahahah). Vabbè dai ci stava una visita a sorpresa a Mamie (la nonna).
Passano i minuti, io e mia madre come gallinelle esaltate ci esaltiamo guardando la piccolina divertirsi ed immischiarsi con gli altri bambini con grandi esclamazioni del tipo: “oooh che beeeello guarda amore un giorno verrai qui anche tuuuuu” con tanto di sguardo perplesso di Lui che nel mentre fa i conti sul mandare sua figlia, e gli ipotetici fratelli in una scuola privata.
Lo guardo, mi fermo e penso. “Oh ca…….o il regalo!!!!”
Vabbè ci penseremo dopo.
Poussinou (che evidentemente ne sa una più del diavolo) mi salva una seconda volta giocando e facendo amicizia (si ok forse amicizia è una parola grossa ma non stiamo lì a fare i pignoli) con figli di giocatori (dell’Inter pure no vabbè figlia mia sei troppo avanti).
Dopo un pranzetto in famiglia, un po’ di sano shopping (si finalmente ho preso quel cavolo di regalo) e una visita ai nonni paterni (sì, siamo per la parità) ecco finalmente un po’ di tranquillo relax in famiglia. E per questo non serve mai molto. Metti un parchetto, un’altalena, un po’ di sole … Ed il gioco è fatto.
E mentre li guardo penso.
Penso a Lui che avrebbe voluto un maschio ma è gelosissimo della sua femminuccia.
A Lui che anche se non ha vissuto la gravidanza come lo avrei voluto e sognato non mi ha mai mollata un attimo quella lunga notte della nascita di Poussinou aiutandomi e sostenendomi tanto da svuotarmi un Acqua Spray brumisateur sul viso (e sapete quanta acqua c’è lì dentro??? per la precisione ad un certo punto stavo letteralmente annegando sul lettino della sala parto… Per dire…).
A Lui che pensa lei indossi ancora body 12 mesi mentre ne ha quasi 24 (sisi il doppio), a Lui che le ha già infilato le scarpe al contrario e abbottonato il pigiama come mai si dovrebbe abbottonare un pigiama eppure ogni giorno prende tempo per farle il bagnetto, e si alza di notte non appena la sente piangere.
A Lui che anche se non sempre siamo d’accordo, e se abbiamo avuto educazioni e influenze diverse è sempre pronto ad ascoltare e assecondare (si vabbè mica troppo però ci stiamo lavorando) le “teorie” che mi stanno a cuore.
A Lui perché semplicemente mi (ci) fa ridere.
A Lui perché oltre Peppa Pig, oltre Topolino, oltre Tchoupi è davvero l’unico eroe di nostra figlia … che ne è letteralmente innamorata e lo nomina per ogni cosa, soffermandosi sulle sue foto con occhi languidi come una groupie di Robbie Williams.
A Lui perché mi ha fatto il più bel regalo al mondo, a Lui perché mai potrò dimenticare la sua emozione quella notte in cui siamo diventati tre.
A Lui, a te, a chi facciamo tanti tantissimi auguri.
P.S: il regalo non solo è stato finalmente preso ma anche consegnato da una timida Sophia che tutta felice ed emozionata trascinava un sacchetto quasi più grande di lei, per poi darlo a suo papà con queste tre paroline in francese: “Bonne fête Papa!”
Infine solo per te Papa (no, non Francesco… Il mio mio, di Papa)
Bonne Fête a te che mi hai trasmesso tutti (o quasi) i tuoi difetti tra cui gli occhi mezzi ciechi, la troppa sensibilità (si si può anche essere un difetto fidatevi), la difficoltà a lasciare (sprecare) cibo nel proprio piatto (si pure quello è un difetto, i miei bikini concordano) e la poca costanza. Ma senza dubbio mi hai insegnato la determinazione, il rispetto (si vabbè non per tutto ma per l’essenziale, via!) e l’ambizione. A te che durante i lunghi viaggi Milano – Creil ci facevi le solite scontate sorprese che ci rendevano così felici (e noi facevamo finta di non capire reggendo il gioco fino all’ultimo perché era bello così). E infine a te per tante altre cose. Che tu sai. A te perché nonostante i difetti, sei il nostro papà e ci piaci così.
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Micol
20 Marzo 2014Senza parole… Veramente il più bel regalo che un papà possa desiderare : forza Inter! Ah!ah! Scherzi a parte, è una bellissima lettera, in cui mi ritrovo molto, per le culture diverse, per la presenza paterna… Bella e toccante. Un abbraccio.
thesparklingmommy
20 Marzo 2014Grazie Micol ;))) Un grande abbraccio anche a te!
emanuelapirre
20 Marzo 2014Mi hai fatto emozionare. Sul serio.
La cosa migliore che io abbia letto sulla Festa del Papà.
Un abbraccio,
Manu
thesparklingmommy
20 Marzo 2014Grazie <3