Quando abbiamo pronunciato per la prima volta la parola “matrimonio” il mio dito stava già cliccando sull’app. di Yoox. E nel giro di pochissimi secondi avevo un sublime abito McQueen nel carrello. Fortunatamente, sono stata illuminata da un briciolo di buon senso che mi sussurrò all’orecchio “va beh che sei minutina, ma sei proprio certa di entrare in un abito di chiffon XS a quasi 8 mesi di gravidanza? Dai sù, fa’ la brava”
Ed è così che tutt’ora nel mio carrello giace l’abito McQueen, corto, adorabile, ad un prezzo favoloso per di più.
Siccome quando distribuivano la razionalità, io ero distratta, ho continuato ad ignorare l’ingombrante evidenza, seppur cambiando i piani.
“Forse mi servirebbe qualcosa di semplice sì, ma che mi rispecchiasse davvero. Qualcosa che mi somigli. Una versione incinta e sposa di me al quotidiano!”
Così tutto d’un tratto decisi di indossare un tutù. Un tutù leggero e vaporoso ma non troppo, da abbinare ad un maglioncino dorato con scollo a barchetta, oppure ad una marinière con lurex. Mi ci vedevo già, tutù, maglioncino, coda di cavallo, rossetto rosso e tacc0 12.
Jean-Paul nazionale (Gaultier) avendo chiuso i battenti ormai sono andata dal mio spacciatore di marinière abituale, Petit Bateau, che quest’anno per Natale non ha pensato alla solita maglia a righe alla marinara con inserti lurex (ma in compenso ha un delizioso maglioncino color oro).
Ho anche addocchiato il reparto bimba, ho afferrato una marinière gold taglia 14 anni prima di tornar in me e ricordarmi di quella pancia vagamente presente.
Per quanto riguarda il tutù anche lì ho avuto l’illuminazione, puntando sul classico dei classici: Repetto. Dopo centinaia di foto pescate su Pinterest e una missione speciale confidata a mia sorella a Parigi “vai in negozio, provalo, e mandami il video!” ho chiamato mia madre:
– Perfetto il tutù Repetto!
– Ma sei sicura? Anche con la pancia?
– Sì, andrà benissimo!
Il tutù è arrivato, bello, bellissimo, trasparente e vaporoso. Molto vaporoso. Molto, molto vaporoso. Mannaggia alle foto di Pinterest e a mia sorella e i suoi video ingannevoli.
Essendo tra il settimo e l’ottavo mese di gravidanza, la mia pancia è davvero “esplosa” in concomittanza con le feste di Natale. Pensavo fosse l’accoppiamento tronchetto/panettone e invece a quanto pare è “solo” la mia bambina cresciuta tutto d’un tratto. Un aspetto così evidente da lasciare senza parole anche chi mi aveva visto soltanto una settimana prima.
Per recapitolare: in mano, a pochissimo dal matrimonio, avevo non una classica gonna tutù ma un vero e proprio tutù di scena, da indossare per ballare il lago dei cigni, trasparente, al quale dover ancora aggiungere una sottogonna (per ovvi motivi) e un maglioncino che rischiava fortemente di lasciarmi scoperta la pancia nel bel mezzo delle nozze.
Ho fatto due conti, e scelto la strada spianata della ragione e del buon senso, optando per un abito premaman.
Mi ero già innamorata tempo fa dell’abito Salisburgo di Pietro Brunelli, specialmente dopo averlo visto in foto, maniche in primo piano, e in colore bianco.
Mi apparse allora come un’evidenza. Se durante il periodo estivo è piuttosto facile “fare a meno” dei vestiti premaman, in inverno è praticamente impossibile, e specialmente in occasione di un evento speciale, come un matrimonio.
Sul web si trovano davvero tantissimi suggerimenti per abiti da sposa premaman ma spesso sono troppo pomposi, a tratti pacchiani e personalmente (ma questo è un mio parere) trovo che il pancione debba essere sottolineato sì, ma non addobbato come un uovo di Pasqua! La silhouette di una donna in gravidanza è certo, armoniosa e adorabile, ma perché esagerare con pizzi, merletti e lustrini quando dovrebbe essere la rotondità stessa a parlare da sé?
In più, il nostro matrimonio era davvero ridotto e intimo, e arrivare in abito lungo e da sposa in comune alle 11 del mattino davanti ad una decina di persone mi sembrava fuori luogo.
Così opto per la scelta migliore, più sicura, e perfetta per me: il tubino bianco di Pietro Brunelli, in modo tale di accompagnare e valorizzare le curve del pancione con naturalezza, delicatezza e soprattutto comodità. Un abito semplicissimo (e che potrò indossare di nuovo!) reso particolare dai volants sulle spalle che ricreano una rosa. Perfetto per quel giorno, perfetto per il tema invernale, e… perfetto anche da abbinare (volendo) ad una gonna di tulle.
Avrei fatto davvero fatica a rinunciare a quel tutù, e così ho scelto di sovrapporlo al vestito per la cerimonia in Comune, togliendolo dopo, e rimanendo con il tubino (risolvendo così alla perfezione la questione “trasparenza della gonna”).
L’abito Salisburgo non è un bianco ottico ma piuttosto caldo quasi “burro” mentre il tutù è total white. Dopo essermi accuratamente confrontata con un gruppo di segretissime amiche virtuali, e dopo un referendum serissimo, ho scelto di ignorare il “problema” e riguardando le foto, credo sia stata la scelta migliore.
Non tanto perché quella era la cosa giusta per davvero, ma perché in realtà e quasi senza volerlo, ho ottenuto il risultato inizialmente desiderato: un outfit che mi rispecchiasse e nel quale mi sono sentita bene, a mio agio, e me stessa, pancia o non!
Un abito delizioso, perfetto e comodo, un tutù leggero e vaporoso, un tacco 12 blu, una coda di cavallo (un po’ migliorata, era pur sempre un matrimonio!) e… un rossetto rosso!
Ph. credits: Jack Rozzo
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Elisabetta
8 Gennaio 2019Sia messo agli atti che io avevo votato doppio vestito con tutù sotto la panza. E comunque sei incantevole!
elise
8 Gennaio 2019Ahahahah sisi ricordo bene tutto!!! Ma sotto la pancia mi sembrava di essere una ballerina del ventre… Però in compenso tra il Mehr e il Russian Red ho seguito il tuo consiglio andando di rosso !!