Tra il metodo francese e il metodo italiano, non ci sono molte differenze, c’è proprio un abisso. Sta di fatto che nel compenso, sarei piuttosto d’accordo con il seguire i ritmi del bambino, accompagnarlo senza creare traumi, aspettare sia pronto a spiccare il volo. Sì… andatelo a spiegare ai miei clienti, andatelo a spiegare a “tutti i capi del mondo”.
Tre anni fa scrivevo “l’inserimento è delle mamme“. Sophia è andata a scuola con un passo deciso il primo giorno di scuola. Passato il cap della timidezza, ha iniziato a prendere confidenza con gli spazi, farsi i primi amichetti. In tre giorni avrei potuto portarmi a casa l’inserimento. Invece le regole supreme della scuola materna vogliono che:
Inutile precisare che in questo caso i tempi dipenderanno del bambino in sé. E se con Sophia abbiamo fatto tutto in una settimana, con Jules penso di aver buone probabilità di concludere l’affare entro marzo/aprile dai.
Eppure eravamo partiti bene, andando a scuola saltellando con la cartella in spalla e ripetendo “cuola, cuola!”
Poi cosa è successo?
Poi ha capito che non stavamo mica andando a prendere la sorella maggiore, ma a portarci proprio lui.
Dai, ad onore di cronaca devo essere sincera, dopo pianti iniziali, ha scoperto l’angolo dei lego e degli animali, e ha optato per lasciarmi in libertà vigilata con un bracciale elettronico virtuale che doveva suonare fortissimo se la mamma si azzardasse ad allontanarsi più di un metro.
Uno dei primi consigli sarebbe quello di parlare al bambino. Spiegare. Lui sta crescendo, sta diventando grande e così farà e imparerà un sacco di cose nuove. La scuola deve presa come una nuova bella esperienza.
Non andare in panico. Essere sempre rassicurante ma mai soffocante. Dobbiamo accompagnare il bambino con dolcezza ma fermezza, questo anche per dar lui più sicurezza in sé stesso.
Facilitarci la vita almeno per quanto riguarda il materiale da portare all’asilo.
Sacca della nanna, sacca per il cambio, eventuali pastelli, zainetto e scarpine. Tutto rigorosamente etichettato. Per Sophia, ero parecchio in ritardo (ma va?), così per Jules ho deciso di togliermi un peso in meno, acquistando etichette online.
La soluzione migliore, e anti-perdità di tempo è di procurarsi online delle etichette personalizzate. Io sono andata sul sito Petit Fernand e ho scelto per entrambi i bambini alcune etichette per vestiti termoadesive e non (specialmente per Jules che dovrà avere a disposizione numerosi cambi) ma anche per Sophia, cercando di evitare che perda a scuola l’ennesima giacca o cappellino che sia.
Il sito propone anche alcune etichette con nome, che siano per le scarpe o per gli oggetti (mi sono solo pentita di aver scelto di comprarle le confezioni di pennarelli e matite più fornite e numerosi… “ma sì, così avrà più scelta di colore”, mannaggia a me).
Il sito è intuitivo, tutto è molto semplice e veloce e quello che ci è piaciuto di più è poter scegliere colore e fonte del testo, colore e disegno sull’etichetta.
Su questo piano almeno siamo in una botte di ferro. Per l’andamento del nostro inserimento invece, incrociamo le dita tutti insieme dai!
Post in collaborazione con Petit Fernand
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