Anche perché chi glielo avrebbe detto, al pediatra, di un altro bimbo fall/winter in preda alla bronchiolite in agguato?
Nei miei sogni più remoti, ma ovviamente condivisi con il diretto interessato, sarebbe stato un bebè primaverile. Nel 2020, ma quello soprattutto per la mia passione per i numeri riflesso (sì lo so…)
E sempre di bebè primaverile si tratterà, ma un anno prima!
Sorpresaaa!
Bensì io continuavo ormai a negare l’evidenza, avevo tutti ma proprio tutti gli sintomi dell’inizio di una gravidanza. Nessun escluso.
Nausee (non solo mattutine, ma oramai spero sia già stata sdoganata la leggenda vero?) incessanti, molto simili ad un mal d’auto. E infatti… è proprio così che io le avevo interpretate, complice il periodo dei viaggi estivi per le vacanze. Chilometri e chilometri sotto al sole, ore di viaggio trascorse per lo più sullo smartphone a lavorare.
“è colpa mia” pensavo “non devo guardare il cellulare durante i viaggi in macchina”
Seno dolorante.
Dolori addominali.
Irritabilità (si va beh quella ce l’ho 365 giorni all’anno)
Mancanza di concentrazione.
Stitichezza.
Secchezza nasale.
Più chiaro di così? Invece no. Perché tutti questi sintomi posso condurre al famoso pre ciclo.
L’unica vera grande differenza, la farà chiaramente l’assenza di ciclo, cosa però piuttosto banale per una donna dal ciclo irregolare quanto il mio.
Sono subbentrati poi la svogliatezza verso cibi e odori, e… cosa ancora più strana per me, verso il caffè di cui abitualmente sono più che dipendente.
Sarà la stanchezza, sarà l’aria di montagna che mi toglie l’appetito (ma non dovrebbe essere il contrario???!!!)
Non appena tornati dalle prime ferie in montagna, ricordo ancora un episodio in cui dovetti buttare un sacchetto di Sephora, non riuscendo a sopportare il profumo spruzzato.
Eppure… Ci saranno voluti più di tre settimane di nausee interrotte solo da un giorno di perdite scambiate per il tanto ritadato ciclo, per finire con l’insospettarmi e decidermi a comprare un test di gravidanza.
Ma alla fine come l’ho capito?
Beh con le due lineette sul test, chiaramente, ma soprattutto grazie ad una sensazione. Sì, quella sensazione. Qualcosa che si accende in testa e non ti lascia più.
Per info e/o collaborazioni, scrivete a Fulvio Aniello
Per contattarmi personalmente, scrivete a Elise Lefort