Riposata, stoica, con il suo bel tubino rosso, i suoi capelli Pantene e il tacco 12.
Ed ecco che l’opinione pubblica si divide in due: Kate è wonderwoman! Ma anche: che tristezza, questa non è la vita reale! O meglio, Reale sì. Ma che esempio è?
Il parto è uno dei momenti più forti della vita di una donna emotivamente parlando. Una carica di adrenalina. Una battaglia a volte, un fiume di lacrime, spesso.
Nella più grande maggior parte dei casi, è un evento felice.
Manco a dirlo, il parto può essere molto diverso da un figlio all’altro. Figuriamoci da una donna all’altra. Ma se non ci sono complicazioni e tutto fila liscio, se non si hanno punti né conseguenze e anche se è cosa buona riposarsi dopo il parto, perché non indossare un bell’abito, farsi belle e addirittura calzare un paio di tacchi alti sempre se ne si ha voglia?
Certo, con una stylist e un parrucchiere infilati nella borsa per l’ospedale ancora meglio!
Ora, non ci è dato sapere se Kate stava imprecando sotto i baffi, se avrebbe preferito stare a letto con un panino al salame, se dietro quel sorriso si cela un “li mortacci vostri”. Il protocollo impone lei di presentarsi il piccolo erede al suo popolo. E cascasse il mondo, lei deve indossare il suo più bel sorriso, assumere magari una buona dose di antidolorifici, un bel vestito (se richiama il look della tanto amata Lady Diana ancora meglio), uscire nonostante il vento Londinese di Aprile, e fare come se nulla fosse.
La cosa che spiazza, certo, non è tanto quell’aspetto riposato tanto l’aspetto riposato e sereno al terzo parto (spesso più impegnativo, magari certo, più veloce, ma con un capoparto molto più doloroso del primo, l’utero facendo sempre più fatica a rimettersi in sesto).
Eppure sì, non è semplice, ma neppure difficile.
Sia chiaro, ogni donna deve sentirsi liera di vivere questo momento come lo desidera. Ma quell’immagine positiva e serena della maternità in totale contrasto con il lato “crudo” e “grezzo” sfoggiato ultimamente sui social a me piace.
Certo, la maternità non è tutta rosa e fiori, anzi. E anche se la seconda è più veritiera, sono certa che una futura mamma in preda all’ansia all’approccio del parto preferirà un’immagine rassicurante (seppur poco reale) piuttosto che una donna stanca accovacciata sul wc accanto ad un neonato.
A mio parere (e lo ripeto, questo è il mio umile parere) è necessario dire la evrità alle future e neo mamme e non nascondere nulla delle difficoltà del diventare madri. Ma un briciolo di speranze (e un buon antidolorifico) non può essere lo stesso di aiuto?
Essere come Kate dopo il parto è possibile?
Sì! O meglio: non è impossibile, tenendo conto del tipo di parto che si avrà dovuto affrontare. Dopo la nascita di Sophia (un primo parto però) ero così felice e carica di adrenalina che avrei potuto uscire e passeggiare per tutta Milano! Dopo il mio secondo parto, invece, avrei voluto rimanere in ospedale e a letto un mese intero. Questo però a causa del mio cesareo.
In fondo se non si hanno controindicazioni e se ce la si sente, sì, perché no, tutto è possibile.
Quindi sì ad un velo di trucco (per la piega invece la vedo difficile… persino la Chiara nostrana si è rivelata piuttosto nature e con un enorme elastico per capelli in velluto), si ad un bell’abito (ma io ne consiglierei uno aperto sul davanti per gestire al meglio l’allattamento), e sì ad un bel paio di scarpe, con o senza tacco. Le ciabatte no, per carità!
E comunque… il più provato, a giudicarne delle foto, sembra sempre papà William!
Photo credits: The Royal Monarchy official page.
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