Non solo arte. Non solo performance. Non solo mestieri e talenti, ma soprattutto visioni e sensazioni. Sensazioni che ci fanno scegliere una determinata carta da gioco piuttosto che un’altra. Sensazioni che la fanno coprire e poi scoprire. Sensazioni che ci guidano verso la vittoria oppure che ci traggono in inganno. Sensazioni veicolate dai nostri gesti. Attraverso un abbraccio, una stretta di mano, ma anche attraverso il corpo, come quando si danza. Sensazioni che spesso si moltiplicano e si intensificano. Come nel caso di un passo a due.
Sensazioni che giocano con il nostro intuito e a volte ci fanno brutti scherzi. Idee fatte. Preconcetti e pregiudizi che vanno abbattuti con pensieri fuori dagli schemi. Sensazioni veicolate da uno dei più forti dei cinque sensi: il gusto. Il gusto come sensazioni di vissuto, di déjà-vu, di conoscenza e familiarità. E poi scoperta, esplosione di sapori. Stupore e delizia. Sensazioni vibranti e forti scatenate dalla musica. Da un suono melodioso, le parole di una canzone d’amore.
Così prima ho indossato i miei coloratissimi occhiali limited edition, Arthur Arbesser per Silhouette, e poi i miei nuovissimi occhiali “cosmetici” per scoprire le Vision Sensation dei litestylers protagonisti dell’evento.
Ho scelto una carta da gioco presso la postazione dell’artista Vanni Cuoghi. Una dama di picche personalizzata con occhiali (e con cosa se no!) che con il tocco dell’artista è diventata una piccola opera d’arte, con un non so ché di misterioso e affascinante. Ho tenuto la mia carta stretta stretta sperando che fosse estratta per portarmi a casa una stampa a tiratura limitata firmata dall’artista. Ma è stato estratto un due di picche… Messaggio subliminale? Dietro le mie lenti colorate ho guardato affascinata la performance di Giuseppe Verzicco e Federica Capra, un passo a due tratto da “Un americano a Parigi”. Ballo sensuale, leggero, che si è concluso con un bacio che ha letteralmente riscaldato l’atmosfera (già bella calda date le temperature milanesi…)
Mi sono lasciata guidare dall’istinto e ho partecipato al quiz sulle “balle spaziali” condotto dall’astrofisico Luca Perri, confermando, quindi, che sì, le mie sensazioni mi conducono sempre verso le bufale, e che la scienza, non fa per me! Ho lasciato che le mie papille gustative si lasciassero condurre dalle loro sensazioni. Ma siccome non erano convinte, hanno fatto più prove, gustando forchettata dopo forchettata la deliziosa opera culinaria di Leonildo Contis. Ma d’altronde era troppo bella e come mi racconta lo chef pasticcere, si mangia prima con gli occhi che con il palato.
Infine, prima di concludere la serata, prima di infilarmi in un taxi, prima di mezzanotte come Cenerentola, mi sono abbandonata alla sensazione più forte e profonda che ci sia, quella che si accende in noi con la musica. A concludere la serata, Francesca Pierpaoli, mezzosoprano, accompagnata dal pianista Francesco Massimi, ha incantato tutti gli ospiti con le sue canzoni liriche francesi sul tema dell’amore.
Nel nostro quotidiano, nella vita di tutti i giorni, siamo continuamente avvolti dalle sensazioni. Bersagliati, a volte quasi abituati all’idea stessa di alcune sensazioni. Non ci facciamo più caso. Eppure dalla nota di agrumi che non ti aspetti e che fuoriesce dal cioccolato fondente fino all’abbraccio dal partner in un passo di danza, tutto è sensazioni ma soprattutto scoperta.
Un concetto che Silhouette Eyewear ha voluto raccontare attraverso i suoi litestylers in questo evento meraviglioso. Occasione in cui l’azienda celebra anche il lancio delle lenti VISION SENSATION™, le lenti che l’azienda austriaca produce ora per i suoi occhiali. Lenti specifiche e hi-tech, con un campo visivo fino ai bordi della lente, per garantire una vera visione “panoramica”, senza effetto onda né fastidiose distorsioni. Dettaglio, però, sempre abbinato a due caratteristiche fondamentali, che soprattutto per una “style addicted” come me sono di grande fascino: la possibilità di personalizzare completamente sia forma che colore della lente. Come si può scegliere fra 400 forme di lenti possibili? Dalle tonde a quelle ovali, dalla lente “a forma di gatto” fino a quella a forma di cuore… Uno sfizio? Non sempre! Ho scoperto proprio su me stessa che è la forma adatta al proprio viso che cambia davvero tutto. Dall’armonia del volto alla sensazione di indossare un accessorio, l’occhiale, che senti addosso come un abito fatto su misura.
Canto. Ballo. Pasticceria. Arte. Istinto. Sensazioni. Luci, musica, fiori. Notte, stelle, leggerezza, visione. Visioni e sensazioni che ho portato a casa con me.
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