Il fine anno scolastico, mi ha sempre detto mia mamma, è il momento più tosto dell’anno. Colui che ti porta maggiore stress e stanchezza. Io stentavo a crederla, perché dopottutto qello che intravedevo io al suono di “fino anno scolastico” era: vacanze in arrivo, nuovo costume da bagno, dormire fino a tardi, ciliegie e anguria. Ha un sapore strano il fine anno. Un profumo tutto suo. Che sa di prato bagnato dall’irrigatore automatico, di ciliegie cotte da sole e spiaccicate tra le mani. Di giacciolo al limone e basilico freddo. Di brezza marina anche se si è in città. Perché poco importa dove si è, l’importante è crederci. Che sa di libertà. Di gioco in terrazzo a notte fonda. Di latte e biscotti all’alba senza bisogno di sveglia.
C’è la sensazione di potere fare tutto e subito. Spaccare il mondo pur rimanendo sdraiati tutto il giorno. Sull’erba, nel letto o sulla sdraio a bordo piscina.
Questo è il fine anno a misura di bambini. Ed era il mio nemmeno troppo tempo fa. Oggi significa: recita – festa di fine anno – regalo di classe – pizzata con le amiche di danza – compleanno di A – compleanno di B – compleanno di C – saggio – appuntamenti da concludere – progetti da chiudere – compleanno da organizzare – regali di mia figlia da comprare – Pitti Bimbo – treno – hotel – no, forse la macchina – no, forse l’agriturismo – iPhone da agiornare – gia fuori porta un sabato – vaccino – shooting per cliente A – shooting per cliente B – matimonio fuori casa – outfit da preparare – parenti da sistemare – valeriana da comprare – valeriana da consumare – ancora – ancora e ancora…
Quando mio padre mi ha chiamato proponendomi di venire con i bambini a trascorre la giornata con lui ho annuito, chiesto l’aiuto del pubblico (lui, sempre rifilare la patata bollente a lui), sorriso con quella risata nervosa e l’occhio che balla.
Lui abita a due ore di macchina, il che significa rivedere (o annullare) completamente il programma serrato stilato per la giornata.
E se fosse questo il segreto?
A volte bisognerebbe essere capaci di mandare a quel paese i nostri programmi. Cambiare rotta fosse anche solo per un giorno. Lasciarsi guidare, prendere il tempo di respirare… e mangiare ciliegie!
A me piace sempre più vestire i miei bambini coordinati, proprio come lo faceva mia mamma. Certo, noi eravamo tre sorelle ed era quindi forse più “facile”. Con il vichy però non si sbaglia mai. Specialmente se questi quadretti accompagnano vestiti bon ton come una salopette per lui, una gonnellina per lei.
Ancora una volta il look dei bambini è firmato Malvi & Co un marchio che ormai fa decisamente parte della famiglia. Ho scelto il vichy bianco e rosso per Jules e Sophia.
Una salopette abbinata ad un body con collo peter pan per lui (delle barchette ricamate sul colletto vogliamo parlare???)
Il body fa parte della linea Isi Baby per i più piccolini. Il jersey di cotone è tra i più soffici e morbidi mai toccati. Ve lo assicuro.
Lo trovate a questo link
Una gonnellina con smock sul davanti, abbinata ad una maglia con cuoricini rossi e blu per Sophia.
Qui il link dove potere trovare la gonna di Sophia.
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