Undici mesi passati in un soffio. Senza rendermene conto. Una nascita velocissima (mmh vabbè insomma..). Due settimane sul divano. Allattamento a richiesta e richiestissimo (tra l’altro tutt’ora… ehm… sì lo so… questo è un altro capitolo). Prime passeggiate in un autunno soleggiato. Primi freddi. Primi cambi. Primo ricovero. Primo Natale. Primi malanni (un sacco!). Prime trasferte fuori casa. Fuori Italia. Un battesimo. Prima primavera. Primi progressi. Prime pappe. Prime vacanze.
Di prime volte ce ne sono state tante. Di amici tanti. Di compagni di avventure pure. In questo mese che ci separa dal primissimo e importantissimo compleanno, ho voglia di ripercorrere un po’ quei dodici mesi appena trascorsi. Parlandovi anche di chi ci è stato vicino.
E oggi sceglierò il nostro compagno più affiatato: Joolz.
Vi avevo già parlato della scelta del passeggino e dei motivi per i quali mi sono affezionata a quest’azienda.
Oggi vi racconterò del perché il nostro Joolz Geo Tailor è stato senz’altro fondamentale per seguire la crescita di Petit Frère.
A partire dalla navicella, fino al passeggino.
(prima vera uscita, prima boccata d’aria, primo viaggio verso casa!)
Intanto dovete sapere che in fondo sono una grande e inguaribile sentimentale. Per me cambiare il passeggino per passare alla “fase successiva” ossia vedere crescere il proprio bambino è un vero piccolo trauma. Il grande salto dalla navicella al passeggino l’ho sempre fatto con una gran grandissima fatica.
Meno male… la culla del Joolz Geo è utilizzabile fino ai sei mesi (ovviamente indicativamente in base alle esigenze ma anche al peso e l’altezza del bambino in questione) e noi così abbiamo fatto, sfoggiando il passeggino a sei mesi e un giorno, bello pronto per il gran giorno del Battesimo.
C’è da dire che la culla è bella ampia e sopratutto comoda (il materasso non ha molto da invidiare a quello di una culla per neonati). A noi infatti piaceva moltissimo.
Il cambio culla/passeggino è stato fatto in fretta e in furia, una mattina “qualunque” in mezzo al solito caos dei preparativi per una cerimonia. Fatto da mamma (sì i lavori pesanti me li accollo sempre io…) in tempo record (e chi l’avrebbe detto), già vestita di punto e sui tacchi a spillo.
Sì lo confesso. Ho sudato parecchio. Ma il sistema di zip ideato da Joolz è una “figata pazzesca” per dirla come noi gggiovini.
Così, archiviato il discorso navicella (ci aveva accompagnato pure a Nizza durante il ponte di Sant’ambrogio) abbiamo fatto tanta strada con il nostro passeggino personalizzato.
Il tragito casa-scuola un trecento e passa volte. Lunghe passeggiate sulle piste ciclabili tra il verde della nostra città. Siamo andati a far shopping a Milano. Siamo andati al ristorante. In giro per eventi… siamo cresciuti. Piano piano.
E la buona notizia è che il nostro Joolz cresce con noi. Adattandosi non solo al piccolo di casa, ma anche a tutti i suoi altri componenti.
Oltre che una seduta comodamente reclinabile in tre posizioni diverse (ottima è quella sdraiata, specialmente quando il piccolo si addormenta), anche il manubrio può essere regolato in numerosi altezze.
Così da far felici piccoli, e grandi!
Beh… vedete voi in quale categorie volete mettermi…
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