Di solito.
Mi sto accorgendo ora quanto sia terribbile soltanto scriverlo, soltanto pensandolo, anche “in automatico”: DI SOLITO.
Perché purtroppo sì. Ormai è “solito”.
Quando ero bambina andavo a scuola e a lezione di storia imparavamo dalle guerre.
Imparavamo si può dire? Cosa abbiamo imparato davvero?
Io ascoltavo. Cercavo di imparare per non prendere un brutto voto alla prossima interrogazione, magari a sorpresa.
Ma in fondo mi toccava sì e no. Eran storie piuttosto tristi. Ma vecchie e superate.
E invece mi sbagliavo. Chi l’avrebbe mai detto allora che le guerre ci avrebbero toccato così da vicino?
Io non ci pensavo. In fondo ero ancora “bambina”. Avevo i miei genitori ed ero al sicuro in una bella casa. Perché in fondo per i bambini questo conta: una casa, mamma e papà.
Cosa può mai capitarti quando sei con mamma e papà?
E invece sì.
Sophia vorrebbe tornare a vedere la Tour Eiffel. Alla sera non vuole le favole. Vuole leggere il “libro di Paris” e ricordare la “sua Tour Eiffel“. E io gliene parlo e le dico che torneremo. Ma non è vero.
Lei vede la tv e come ogni bambino le si illuminano gli occhi guardando le immagini di EuroDisney. Mi dice che vuole andarci. E le brillano gli occhi. Io le dico “un giorno magari andremo“… Ma non è vero.
A Sophia piacciono tanto i “fuochi dentifricio“. Specialmente quelli che ha visto l’anno scorso. Quelli che ha visto con mamma papà la nonna e gli zii. Quelli che ha visto in spiaggia. A Nizza.
A Sophia piace Nizza.
A Sophia piace Nizza perché c’è il mare. Perché ci andiamo in famiglia. A Sophia piace Nizza perché c’è la Promenade des Anglais. A lei piace perchè mamma e papà la lasciano correre libera. A lei piace perché lì è sicura. “Stai attenta e non ti allontanare, c’è sempre molta gente!”
A lei piace la Promenade perché le piace contare e saltare sui numeri.
Posso mamma?
Sì puoi, qui puoi, non ci sono le macchine! Qui sei al sicuro!
E invece no. Potevamo essere anche noi.
Poteva essere chiunque.
E ora come glielo dico?
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Alessandra
15 Luglio 2016L’unica cosa che ti lasciano e’ questo immenso senso di impotenza….
elise
15 Luglio 2016esattamente… Oggi è difficile. Proprio difficile.