E’ sempre e comunque una “storia di pancia”. Fisicamente e emozionalmente. Da lì nasce tutto in senso proprio e figurato.
Se l’ombelico è il centro di tutto, del corpo, del mondo, ci sarà un motivo.
Quale futura mamma non si è concentrata sul proprio ombelico? Prima per assaporare, assimilare, concretizzare questa nuova “dolce attesa“. Dopo per interrogarsi sul corpo che cambia.
Durante nove mesi si assiste ad un continuo cambiamento. Una pancia che cresce e un punto domanda: e dopo?
Inutile negarlo. Pur essendo felici per la nuova piccola vita che si sta concretizzando, c’è sempre un piccolo timore anche per il giro vita post gravidanza. E sono convinta che anche chi afferma “ma sì, chi se ne frega” in fondo non può fare a meno di pensarci, anche una sola volta.
Io lo ammetto. Durante la prima gravidanza ci ho pensato parecchio. Durante la seconda molto meno. Dopo il secondo parto (cesareo questa volta) molto di più.
Quella brutta cicatrice cambierà qualcosa? Sarà più difficile tornare in forma? Rimarrò segnata per sempre? (beh quello per forza).
A questo punto ho fatto due cose sbagliatissime:
1: affidare il mio caso a Dottor Google.
2: ascoltare troppi pareri e ricordare soltanto (ovvio) quelli negativi.
Così nei miei giorni più bui ricordavo soltanto che “il cesareo non è nulla di ché, io mi sono ripresa abbastanza in fretta” e che “ah beh certo, il corpo però cambia per sempre e abituati, ormai la pancetta ce l’avrai sempre… sai… sopra quella gobba creata dalla cicatrice!” “D’altronde ti tagliano gli addominali, cosa vuoi pretendere dopo?”
Ora. Spiegamoci.
Non sono mica Gisèle Bundchen (magari…). Quando hanno distribuito le tette stavo sicuramente chiacchierando con qualcuno. Quando hanno distribuito l’altezza invece sarò stata a fare shopping.
Le gambe lunghe? Non pervenute.
Il lato B è quel che è. Sarebbe potuto essere quello di JLo ma anche no… chiamatela cellulite, o soldi regalati alla palestra.
Le ginocchia fini e affusolate? Saranno di qualcun’altro sicuramente. Chiamatela sfiga. O ritenzione idrica (ho pure cancellato l’App. per ricordarmi di bere acqua…)
L’unica cosa che fino a ieri poteva rendermi mediamente fiera era la pancia. Piatta e soda senza troppi forzi.
Anzi. Inspiegabilmente e senza motivo. Un po’ di fortuna dovrò pur averla rimediata anch’io no?
Ora quella zona conta ben tre cicatrici. Appendicite, taglio sul fianco a causa di un antenna di macchina (sì… lunga storia) e quella più grande, più visibile, più dolorosa anche se in fondo, teoricamente più bella: quella del cesareo.
A distanza di tre mesi posso affermare che il corpo di noi donne è pieno di risorse e per quello dobbiamo dargli fiducia.
Certo, non sarò forse mai più “quella di prima” ma qualche segno in più li indosserò a testa alta.
A voi che dovrete affrontare un cesareo dico no, non è, non sarà una passeggiata… ma si può fare. E superare!
E forse la pancia non sarà del tutto quella di prima, ma non sarà manco da buttare via. Anzì.
Vi potrà anche stupire e rendere fiera. Magari, avrà soltanto bisogno di qualche coccola in più!
Non lo si dice abbastanza spesso ma durante la gravidanza è importante curare il proprio corpo, la propria pelle. Olio, creme indicate durante i nove mesi sono dei veri toccasana che vi faranno anche affrontare il parto in maniera diversa.
Io il mio l’ho affidato a Prénatal. E sono felice della scelta.
Il marchio ha lanciato una nuova gamma di prodotti per la gravidanza: FUTURE MOM.
Prodotti delicati, privi di parabeni, allergeni e coloranti, per prendersi cura di seno, gambe, e chiaramente la pancia per tutti i nove mesi ma anche dopo, durante il periodo dell’allattamento, con una formulazione ricca di principi attivi naturali.
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