Sull’importanza “tecnica” della scelta del passeggino avevo già detto la mia. In effetti non si può negare che prima di tutto, il passeggino, che verrà credetemi, usato a lungo (molto a lungo), debba poter agevolare il quotidiano di mamma e papà. Deve essere spazioso quanto basta ma facilmente “parcheggiabile” (anche in salotto), robusto ma non troppo pesante, facile da aprire e chiudere ma sicuro per il nostro bambino.
Facendo qualche ricerca qua e là a noi è piaciuto molto il mondo Joolz.
Ma ora faccio outing: a conquistarmi a prima vista non sono state le varie caratteristiche tecniche del passeggino nonché la possibilità di personalizzarlo completamente.
Sì, completamente, dal colore del tessuto fino alle finizioni. Dalle impunture a vista, al colore del telaio e delle ruote. Ogni minimo dettaglio può essere pensato e customizzato a vostro piacimento. Tutto, comodamente da casa vostra, con qualche clic sul sito.
Questo grazie al programma di personalizzazione Tailor: sono ben 120 le possibili combinazioni di colori!
Dopo aver scelto tra il modello Day oppure Geo, dopo aver scelto il colore del tessuto tra Gris, Nero o Graphite e dopo aver scelto tra il nero o l’argento per le ruote, ecco la parte più divertente: il colore delle parti in ecopelle.
Tante le sfumature di azzurro, arancio, giallo, verde, rosa… no Elise, rosa non puoi, dai…
Ok, va per il verde. Un colore neutro, che andrà benone anche per un ipotetico terzo figlio.
Il tocco in più? La barra di sicurezza del passeggino, sulla quale è possibile fare apparire un’incisione inserendo fino a 15 caratteri. Questo grazie al servizio “My Joolz” (perfetta anche come idea regalo! La barra di sicurezza verrà poi usata sia sulla culla che sulla seduta del passeggino)
Noi abbiamo scelto di inserire la scritta su una seconda barra di sicurezza, scelta in un’altra gradazione di verde. Mi sono spremuta le meningi per trovare una bella frase d’effetto. Un motto, una citazione perché no…
E poi decisi di optare per il suo nome. Semplice. Pulito. Diretto…
“Jules”
E sapete cosa? Questa è stata una scelta che si rivelò vincente.
“Come si chiama questo bimbo?”
“Jules”
“Come???”
“Jules”
“Come???????”
“Jules”
“Scusa ma non..”
“Leggi qui!”
Facile no?
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