Quando ci vuole un temporale

Sophia. Poussinou, è il  mio arcobaleno. Perchè ha portato il sole dopo la pioggia e lo ha fatto con mille colori. Lei illumina la stanza. Colora il mondo.

Lui, a cui dovremo trovare un sopranome anche se forse lo abbiamo già, sarà il mio temporale. sì lo so cosa pensate. Arieccoci. Povero bimbo… un temporale!

Ricredetevi: anche se il post in cui annunciavo lo choc per la scoperta del pisellino ha fatto reagire molti, si da il caso che i temporali sono il mio fenomeno meteorologico preferito.

Perchè sì: io lo vedo così.

Un’irruzione violenta e rumorosa nella mia vita. Un temporale che scoppia quando il cielo sereno diventa troppo pesante. Quando il calore confortevole diventa soffocante. Lui ha portato pioggia e rumore. Ha provocato una reazione violenta e passionale. E poi ha portato una nuova freschezza. Ha spaziato le nuvole e l’umidità afosa. Ha fatto sì che il sole potesse tornare a brillare.

Sì, lui lo vedo come un temporale.

Che ti dà voglia di ri chiuderti in casa e rimanere accoccolati sotto le coperte. Per poi uscire e respirare a pieni polmoni.

Ho riflettuto. Ci ho pensato su. Quel post dovrei lasciarlo o cancellarlo? C’è chi mi ha consigliato di sì. Chi invece no.

E poi ho deciso.

Resterà. Perchè un giorno glielo racconterò. Gli dirò tutto e gli spiegherò che le emozioni non sempre si controllano e forse questo è un bene, in fondo. Perchè vuole dire che siamo ancora vivi. E che dentro di noi succedono sempre un sacco di cose. Gli insegnerò che bisogna parlare, bisogna sapere chiedere aiuto. Bisogna sapere essere trasparenti anche quando si rischia di ferire altrui. Gli insegnerò che questo non sempre è egoismo. Ci sono alcuni casi in qui potrebbe pure chiamarsi altruismo proprio perchè lo si fa per amore verso un’altra persona, e a discapito di ciò che penseranno di  noi stessi “gli altri”.

Gli insegnerò che l’amore è una cosa strana ed è fatta tutta a modo suo. Gli dirò che quando aspettavo sua sorella non mi sono sentita mamma mica subito. Né dopo il test. Né dopo l’ecografia. Né con il pancione. Neppure al momento della nascita. In quel momento volevo solo dormire e basta (oh a mio discapito erano pure le 3 di notte eh!).

Ma la mattina dopo. In quel momento allora sì.

Gli insegnerò che sono tanti i modi di amare come sono tanti i modi di essere mamma.

Gli insegnerò  che a me potrà dire tutto.

Ogni verità.

Anche la più brutta.

Gli insegnerò che il temporale, è una cosa meravigliosa! E  non bisogn a averne paura.

In questi giorni, durante i press day dedicati alla moda bambini fall-winter 2015, sto cercando di concentrarmi sulle collezioni da maschietti (fino ad allora ignorate alla grandissima. O quasi.)

In fin dei conti non sono neanche male!

Fay

Fendi Kids

Fendi Kids

Fendi Kids

Il Gufo

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Levi’s Kidswear

Paul Smith Junior

Superga