Io e lo sport, in generale, non siamo mai veramente andati d’accordo.
Da piccola ho iniziato a frequentare un corso di ginnastica. Mi piaceva davvero tanto. Mi sentivo davvero impegnata come se si trattasse di una missione. E poi non si sa come, non si sa perchè, il club è fallito. Fine della mia carriera sportiva. Ho deciso di indirizzarmi poi verso attività un filo più artistiche.
Tip tap. Alla seconda lezione mi è venuta l’otite. Ma quanto cavolo di rumore fanno quelle scarpe? No no, decisamente non fa per me. D’altronde preferisco lo stiletto. O il tacco Blade di Casadei.
Al liceo ancora peggio. Dall’alto del mio metro e qualche briciola non vi sto manco a raccontare delle lezioni di basket. L’unica cosa di cui vagamente ho ricordo, sono le urla della prof ogni volta che miracolosamente ero in possesso di palla. “Tre secondi nell’areaaaaaaa“.
Faccio outing. Tutt’oggi ancora non ho capito cosa cavolo sia quella c**o di area!
Non vi starò manco a parlare delle lezioni di pallamano (che brutto nome). A me la palla di solito mi finiva sistematicamente sullo zigomo. Altro che mano.
A pensarci bene però, ben peggio ancora era il baseball. Provateci voi ad indossare maglie super sintetiche ricche e colme del sudore di generazioni e generazioni di alunni … Senza parlare di quel guanto umido e sudato pure lui.
Poi uno si chiede come mai una ragazza debba portarsi malata ogni settimana durante l’ora di educazione fisica ….
E della piscina ne vogliamo parlare? Già Un’ideona quella di chiedere ad un branco di ragazzi in piena crisi di adolescenza e con il corpo “in mutazione” di farsi vedere dai compagni in costume intero sportivo e cuffia in testa …. Sì. Ideona proprio.
Niente. La mia iniziazione ad ogni attività sportiva non è stata delle migliori.
Crescere, acquisire una certa maturità (uahahah) mi ha aiutato a ricredermi.
Ma niente.
Sono diventata la cliente preferita delle palestre. Abbonamenti top, all-inclusive, formule open per poterci andare persino di notte.
Sì come no …. Se ci sarò andata 30 volte è già tanto.
Poi mi sono messa a fare pilates. Il mio istruttore continuava a comparare le mie “mosse” a quelle di un piccione.
Eppure non sono mai salita sulla testa o sul braccio di nessuno. Lo giuro.
Oggi,vivendo in una”ridente”cittadina nella periferia di Milano, dove regnano parchetti e piste ciclabili vuoi non metterti a correre? Tra l’altro qui sembra essere un obbligo. Secondo me se non ti inizi al running ti tolgono la residenza. Non vedo altre spiegazioni.
Ci ho provato eh. Giuro che ci ho provato. Ma andare a fare un po’ di corsetta serale non equivale per nulla a correre tra una sfilata all’altra. Disciplina per la quale invece sono piuttosto ferrata.
Così come la corsa per prendere il pullman al volo. Quella mi riesce meglio con un paio di tacchi.
Niente. Per il resto bisognerà ancora aspettare. Quella scena da “finale da ‘L’Ultimo Bacio‘ non credo faccia proprio per me …
A meno che …
Quest’anno le più grandi Maison si sono “date alle sneakers”.
Dior: mmh …
Chanel: nì …
E poi eccola. La rivelazione: adidas Originals presenta la sua collaborazione con la “Regina delle stampe”. La fashion designer greca, Mary Katrantzou.
La collezione adidas Originals x Mary Katrantzou è composta di capi di abbigliamento e footwear, caratterizzati da colori vivaci e forti, stampe e dettagli accattivanti tipici della stilista.
Fra i capi proposti un coat dress creato con pannelli in neoprene, un track jacket in tricot lucido e una t-shirt aderente in mesh stampato.
Per la linea footwear invece, le sneaker Equipment Racer rivisitate con tomaia destrutturata in mesh e tessuto, nonché le leggendarie ZX 5000 riproposte con un innovatovo rivestimento in silicone sagomato con chiodini in metallo sulla parte anteriore, in suède.
La collezione sarà disponibile in selezionate fashion boutique in Italia dal 15 novembre.
Io per queste sneakers potrei fare follie. Prometto di andare a correre ogni giorno. Mattino e sera. Ma pure in mezzo. Sulle piste ciclabili. In metropolitana. Per strada. Al supermercato. Cucinando. Facendo il bagnetto a Poussinou. Dormendo …
Potrei pure fare pace con la prof di ginnastica.
Potrei addirittura indossare quel guanto schifosissimo.
Ehm … il 17 novembre è pure il mio onomastico. Conta qualcosa?
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