Cosa c’è di peggio di una milanese imbruttita? Una milanese-marittima imbruttita.
Peggio ancora? Una milanese-marittima (che poi come si chiameranno mai gli abitanti di Milano Marittima??) imbruttita e mestruata.
Aie. Aie.
Eppure l’inizio delle mie vacanze al mare era andato piuttosto benone eh. Le Marche. Il mare. Le colline. I vigneti. Paesaggi mozzafiato. Un calice di vino con amici in posti da sogno vicino al mare…
E poi boh. La deriva.
Sarà il nome “Milano” di sicuro.
Sta di fatto che pure io riconosco che devo darmi una calmata.
Al secondo giorno di permanenza nella ridente località marittima non sopporto già più nessuno.
Tutto è iniziato dalla prima serata. Con una corsa selvaggia di passeggini nel viale principale del centro. Anzi. Ma quale corsa. Una battaglia proprio.
Io, campionessa olimpica di slalom tra la folla con passeggino (ultima medaglia vinta con una maratona sui Champs Elysées con passaggio da Disney Store… Fate un po’ voi) non ho pietà per nessuno.
Soprattutto per voi … Giovincelle diciottenni, tutte in tiro per andare a ballare. Ma che fretta c’avete??? Sono solo le undici… A me scatta il coprifuoco tra meno di un’ora. Voi invece siete appena uscite dopo un ora a truccarvi con le amiche (e “by the way” i glitter sugli occhi sono out da almeno una decina di anni. ALMENO). Per voi la serata sta solo iniziando. Direi che quindi PASSO IO. E poi cmq son più vecchia io. Che almeno servi a qualcosa.
Ma non ne ho manco per voi giovane coppietta con tanto di neonato in carrozzina. Si… Me li ricordo anch’io benissimo quei tempi con un neonato che dorme ovunque, sempre e comunque. Fidatevi… C’arriverete ben presto anche voi al “mamma scendeLe scendeLe!!!!” “Mamma no passiggino, mamma bratzio!!!! Maman dans les blas!”. Nel frattempo… PASSO IO!
Per farmi sentire ancora un attimo più vecchia, Lui ha A-SSO-LU-TA-MEN-TE voluto passare a dare una sbirciatina al Pineta. Dopo un buon quarto d’ora a farci guidare dal navigatore di Google (si siamo proprio alla frutta), e dopo esserci fatti “abbordare” per sbaglio dalla giovaniSSIMA PR di un locale con il “RAGAZZI volete venire a bere qualcosa nel nostro locale???” Prima di rettificare in corner (e pure malissimo! “Ehm anche il bimbo po’ venire eh.. ” – BRUTTA OCA non vedi il suo outfit??? Secondo te può essere maschio?????? Un maschio indossa un abito a righe fluo abbinato a giacca bianca e foulard di Philipp Plein annodato al collo??? E comunque nel tuo locale tristissimo e deserto non ci vado manco morta. E pure mia figlia frequenta solo locali “pettinati” (si noi mamme “Milano-marittime” usiamo termini da milanese che se la tira). Noi andiamo al Pineta tiè!”.
Arriviamo finalmente davanti. Clientela tipo: adolescenti ocheggianti e cinquantenni con cappelli lunghi e camicia bianca.
Beh. Oddio… Potrei pur sempre comprarmi un crop top con scritto “Fucking Pineta Club”. Farei sicuramente un figurone alle prossime e future riunioni per l’asilo.
Forse se mi sento così vecchia è anche colpa di tutto questo revival in giro. In soli due giorni ho potuto costatare che a Milano Marittima vanno ancora di moda:
– l’abbronzatura color arancio caramellato (interessante….)
– le fintissime imitazioni delle t-shirt canotte in stile basket di Dior. Con scritta in strass ovviamente se no che gusto c’è? (Emobbasta eh!)
– i bracciali di braccio (si si!!! quelli da infiliare in alto sul braccio. Stringendo la ciccia e regalandosi qualche bel segno rosso). Quelli che io stessa indossavo. Nel lontano estate del ’98 …. (Eppure noi tutti avevamo dato e trovato la giusta spiegazione alla loro sparizione)
Bene. Se anni novanta debbano essere, anni novanta siano! Mi adeguo. E opto per un bel GameBoy per sostituire la cover dell’iPhone.
E hop! Come per magia torno adolescente.
Si. Peccato che ci sia la realtà a rincorrermi.
Sono qui da due giorni appena e non ho ancora memorizzato la geolocalizzazione di tutti i negozi più fichi.
Ma so a memoria dove si trovano le farmacie nei dintorni CHENONSISAMAI !!!!! Novanta (si…) anni inside. Altroché.
